Non fare mai questo errore da imprenditrice dilettante!

Quando ho aperto la P.iva e ho inziato a lavorare con i “singoli”, ho commesso un errore significativo, che ha rischiato di farmi perdere tempo, lavoro e sonno e ho dovuto correre ai ripari mettendo i famosi “paletti” di cui parlo spesso.

Insomma: ho predicato bene e razzolato male, faccio mea culpa, porto a casa la lezione che ho imparato e mi appresto a fare un cambiamento che mi ovvierà da tali problemi in futuro.

Succede che, appena inizi ad applicare il DEEP WORKING nella tua vita (lavorativa), il lavoro si moltiplichi e le persone ti contattino per poter lavorare per te, collaborare con te e guadagnare da te.

E ciò andrebbe anche bene se non fosse per due aspetti che, a questo punto e questa storia me lo ha insegnato, da ora in poi proteggerò come se non ci fosse un domani, come una mamma che sta crescendo il suo bambino appena nato.

E’ stato l’errore più grande che ho fatto e ora te lo racconterò.

Ecco cosa è successo nello specifico.

Succede che inizio a lavorare per una ragazza che vuole fare i suoi corsi che sono già pronti e registrati; vuole solo metterli Online e le servono alcuni aspetti tecnici in cui si sta incartando e mi chiede se posso aiutarla.

Le chiedo un compenso pure alto: lei accetta e io mi metto al lavoro. Costruisco tutto, la aiuto a promuoversi e, alla fine, IL SUO PRIMO CORSO ESPLODE: lo vende a 47 persone a 147 euro…

Fai pure i tuoi calcoli ;-)

Ed è a questo punto che entra in scena la vera protagonista della storia ovvero un’amica della ragazza che, avendo anche lei in vendita consulenze Online che non decollano mai, mi chiede di lavorare con me in futuro.

Le dico di contattarmi quando avrà bisogno e non ci penso più.

Fino a quando, un bel giorno, mi arriva un messaggio in cui mi chiede se può chiamarmi e (ecco lo sgambetto e il punto cruciale) convinta che voglia acquistare un mio servizio, le dico di si.

Quindi mi chiama e ci metto un po’ a capire che non vuole un mio servizio: vuole collaborare con me, vuole vendere alle sue clienti il servizio SITO + PRODOTTI ONLINE, lo vuole fare solo a certi tipi di clienti (che lei chiama clienti speciali), vuole mettere su un team di persone e io sarei la punta di diamante del team.

Quindi:

  • lei apre un servizio di siti e prodotti online per le sue clienti

  • io mi occuperei di tutta la parte tecnica

  • lei si occupa della vendita

Ed ecco che faccio un errore incredibile: convinta che mi avrebbe semplicemente portato più clienti, togliendomi addirittura la parte della vendita, dico “perché no” e andiamo avanti.

Facciamo una riunione da remoto tutti insieme dove io vengo presentata come la “tutto sapere” del team anche perché, in effetti, io sapevo e tutti loro non sapevano una mazza di nulla, ma avevano solo un bel sogno.

Mi fanno una serie di domande, io rispondo e un po’ di giorni dopo, mentre stavo buttando giù il progetto, la ragazza in questione mi chiama e mi dice che non è più convinta del mio lavoro (che ancora non è manco iniziato) perché ha lavorato su se stessa e ha capito che cerca altro: non una persona che faccia quello che le serve ma “qualcuno con cui crescere insieme “ che, insomma, inizi anche gratis per portare a casa le clienti e che, eventualmente poi forse un domani, si possa parlare di compenso.

E la cosa più assurda è che me lo dice con quell’aria di chi ci ha dormito sopra e la mattina si è alzata con l’illuminazione; di quella che ha capito il suo posto nel mondo, sa già che lo spaccherà, ha bisogno di un team affermato di cui lei è la leader e io la sgobbina e che quindi io non le vado più bene, principalmente perché le chiedo un compenso.

Tutto ciò lo dice girandoci intorno, condendo le varie frasi con “forse mi sono spiegata male” e varie altre patetiche cose che in fondo vogliono dire: io sono il capo (la mente eccelsa) tu non sei un cavolo, inizia lavorando gratis poi, se e solo se te lo meriti, forse vedi qualcosa.

Con una fretta incredibile fortunatamente rinsavisco e dico una sola frase:

NON SONO LA PERSONA PER TE che, per inciso, è la frase che dico quando non voglio assolutamente lavorare per qualcuno.


A questo punto faccio una considerazione

Di persone con tanti bellissimi sogni nel cassetto ne ho viste veramente tantissime: di quelle che spaccano il mondo con la loro unica e sfavillante idea pensata solo da loro ( e altre 56778 persone).

Ma, per La legge dell’artigiana (secondo la quale “prima di parlare devi fare, poi forse, puoi chiaccherare”)tutto ciò, amiche mie, non funziona mai.

Quando ragioni così hai solo una cosa in mente: lavorare con persone non prendendoti alcun rischio d’impresa, ovvero il rischio di non avere nessuno che compri i tuoi progetti.

E, chi casca nella trappola allucinante che metti in piedi (in questo caso il tuo team) che decide di darti la fiducia che tu, in quanto baciata da Dio, riesca a vendere i tuoi progetti in modo sostanzioso fin da subito, e quindi accetti di lavorare con te a costo zero, commette un errore che è il tipico errore da principiante, che si fa quando ci si innamora di un lavoro, senza tenere conto che, senza guadagno, prima o poi tutto si dissolverà in una nuvola di fumo.

Quindi, quando trovi una persona abituata a lavorare sul serio, che porta già avanti da tempo risultati concreti e lavoro e soldi a casa, senza fuffa e senza inganno, che si sporca le mani, che si mette a costruire il tuo sito, il tuo corso, che ti aiuta con la pratica e non con le chiacchere a fare e non a pensare o sognare, tienila stretta, ma stretta sul serio e, soprattutto, pagala! Perché, a differenza tua, non è una novellina e di questo tu hai bisogno: di qualcuno che ne sappia più del tuo roccambolesco team.

Detto ciò ora arrivo al punto di ammettere e dire, a voce alta, dove ho sbagliato io.

Bisogna imparare, e io credevo di averlo fatto ma evidentemente non ero pronta abbastanza, a evitare le entrate a gamba tesa nella propria vita (lavorativa e non).

Perché il DEEP WORKING insegna che le persone cercano gente come te ma a volte, non sono come te. Se tu sei una che costruisce qualcosa, che sa fare, che fa, che porta avanti davvero un progetto che si realizza, in un qualche modo non passi inosservata. E, se non passi inosservata, le persone ambiziose ci vedono l’opportunità e il guadagno e, non dico che non possa andare a buon fine un lavoro con loro (anche perché di ambizione l’Italia manca come all’Africa manca l’acqua, a parer mio).

Quello che voglio dire che l’ambizione si confonde spesso con sogno e non con quello che dovrebbe essere: duro,focalizzato e profondo lavoro.

Sono troppe le persone che si auto-convincono di poter sognare in grande senza capire che, per farlo, devono aver accumulato quel minimo di esperienza che dice che se vuoi lavorare o lo fai da sola, o devi circondarti di un team che lo faccia per te, ma che il team non sei tu. Tu sei il leader, la persona che deve dare un impostazione da seguire.

In poche parole: trova gente che sa fare e pagala.


Tornando a me, mi sta succedendo ultimamente troppo spesso che le persone vogliano lavorare con me e decidano per questo che la mia ora in cui ascolto il loro progetto non è così importante, quindi mi chiamano e mi propongono quando io penso che vogliano tutt’altro, ovvero commissionarmi un lavoro.

Ecco perché ho deciso che, da ora in poi, chiunque mi chieda un appuntamento per parlarmi, deve passare dalla mail, di cui sto accuratamente costruendo il form, da compilare per parlarmi del progetto.

Non prenderò, ne accetterò più queste entrate e se questo mi può far perdere un po’ di potenziale lavoro, non mi farà perdere ciò che considero il mio bene più prezioso: il tempo.

E, non me ne vogliano le grandi sognatrici di professione, se ho iniziato a credere di più al fare, che al sognare!

Alla fine, un aggiornamento

Dopo più di un anno, non sia hanno più notizie del suddetto business né della ragazza che voleva che lavorassi gratis.

Vedi un po’.

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