Aiuta gli altri solo per il gusto di aiutare

Ieri sera mi ha contattato una ragazza su messenger chiedendomi delle informazioni riguardo ai corsi online.

Lei ha una scuola e vorrebbe smettere di fare i corsi in aula e dedicarsi completamente al e-learning.

Non so come mai, ma ho intuito che non abbia alcuna voglia di acquistare dei corsi che glielo spieghino definitivamente e che preferisca capire il modo e poi, realizzarlo da sola.

Quindi, per cosi dire, diciamo che partivo dal presupposto che la ragazza non avesse alcuna intenzione di acquistare un mio corso, eppure mi sono presa cura di lei e ho risposto a tutte le domande, guidandola su quale sarebbe stato il percorso giusto per lei e aiutandola a capire come funzionava “la faccenda”.

Alla fine mi ha ringraziato e io mi sono ricordata di alcuni concetti molto importanti che mi sono messa in testa quando ho messo il mio naso online:

Aiuta per il gusto di aiutare, non per soldi

Durante il primo lockdown (marzo 2020), ho deciso che avrei fatto consulenze gratuite per tutti quelli che avessero avuto bisogno di capire cosa dovevano fare per costruire un business online e ho avuto decine di richieste. Sono stata ore a ascoltare le domande delle persone e ho risposto senza pensare a nessuna forma di guadagno.

Una ragazza mi aveva scritto che avrebbe voluto aprire un corso di cucito online: le ho chiesto se avesse una pagina Facebook e mi ha risposto “no ho un canale Youtube!” e ho interrotto la conversazione per andare a vedere il suo canale.

Aveva 10000 utenti. Diecimila. L’ho richiamata tutta entusiasta e le ho spiegato, per filo e per segno, tutto ciò che doveva fare. Mi ha ringraziato 10000 volte e io ero più felice di lei.

Un’ altra ragazza mi ha chiesto la formula magica per crescere e iniziare a guadagnare subito . Le ho risposto “qualsiasi attività online per crescere ha bisogno di una di queste componenti: o hai tempo, o hai soldi”(da ricordare).

Si è arrabbiata moltissimo e mi ha detto che non aveva nulla di tutto ciò, che non credeva fosse così difficile. Mi ha tolto l’amicizia da Facebook e si è disiscritta dalla mia lista mail.

Vai a capire le persone :-)

Sii sinceramente interessata alla situazione delle tue clienti

Le mie clienti sono speciali per me e, quando mi raccontano una loro cosa personale , la prendo a cuore, ricordandomene nel tempo e chiedendo ogni tanto come va.

Mi piace sapere che parlo con le persone, non con uno schermo, e mi piace prendermi cura di loro.

Alcuni mi dicono che sbaglio, che devo creare distanza. Io non la penso così e vado avanti per la strada dell’empatia.

Non prendere nulla sul personale

Alcune persone mi hanno detto esplicitamente di aver acquistato i corsi di altre persone e non il mio: non me la sono presa.

Altre si sono disiscritte dalla mia lista mail e anche lì non ho provato nulla: alcune lo prendono come un fallimento e la domanda “ perché si disicrivono dalla mia lista mail” è diventata tra le più gettonate tra quelle che mi fanno.

Io non la prendo sul personale: le persone smettono di seguirti per mille ragioni.

Qualcuna perché non ha più voglia di ricevere le tue mail, qualcuna si vuole concentrare sul proprio lavoro e la tua mail la infastidisce (o troppe mail la infastidiscono), qualcuna ti odia perché vorrebbe essere te (poi però devi prenderti una madre come la mia e vedrai come cambi idea!), altre vogliono fare solo un po’ di decluttering e fanno bene; io personalmente leggo tante mail e sono iscritta a molte liste.

Mi piace leggere le mail, mi fanno stare bene.

Ognuno è fatto come è fatto e questo… è un fatto!

Dai a chi resta

Io mi concentro su chi resta e lo onoro ogni giorno. Dai, non è proprio così, ovviamente, ma sono molto concentrata su fare un buon lavoro per chi mi segue e sono felice se qualcuna mi scrive che ho cambiato la sua vita lavorativa.

Concentrarsi su chi c’è is the new black!

Alla fine

Più importante dei mie concetti (che sono miei e potrebbero non essere i tuoi) è capire il tuo WHY. Perché hai voglia di lavorare online?

Ok per soldi. ma non può essere l’unica motivazione sennò non andrai molto lontano.

Ecco i miei WHY.

Io ho subito l’ambiente lavorativo italiano fin da quando sono entrata nel mondo del lavoro: non posso dire di essermi trovata sempre male, in ogni posto in cui ho lavorato, ma posso dire con certezza di non essere mai stata davvero bene.

Quindi ho deciso di lavorare per conto mio, per concretizzare due esigenze:

  1. fare la mamma : mi piace e voglio esserci sempre. Perché il mondo del lavoro non capisca la grande risorsa che è una mamma in azienda, è un mistero che non capirò mai

  2. preferisco lavorare a modo mio: scegliere i miei tempi, concentrarmi, praticare il deep working. Non riuscirei più ad avere le riunioni, l’orario 9-5, il traffico. Gestire il mio tempo è un lusso al quale spero di non dover più rinunciare. Anche se ciò vuol dire “farsi il mazzo”

  3. smettere di essere alla mercè dei cliché sul lavoro. L’uomo che mi passa davanti anche se è un coglione. La responsabile che si crede Dio. Il leccaculo del capo. La figlia deficiente del politico che costruisce la sua campagna contro la mafia, che ottiene promozione-trasferimento e stipendio ben pagato in tre mesi (tutti gli altri in tre anni e con mille fatiche). No, non ce la posso fare.

  4. a un certo punto ho capito che sarei diventata una serial killer se avessi sentito ancora la frase “per adesso ti diamo **** euro (leggi: stipendio misero, assolutamente fuori legge) ma se cresciamo noi, tu crescerai con noi” per poi vedere l’azienda crescere e me arrancare. Ma basta.

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